Era una domenica pomeriggio di inizio settembre del 1989, su un’anonima e desolata strada della Polonia. Lo schianto fu terribile, ma per Gaetano Scirea fu fatale l’incendio conseguente. Accompagnato da un autista locale stava andando all’aeroporto di Varsavia per ritornare in Italia. Allora era il vice del suo amico e compagno di sempre alla guida tecnica della Juve: il grande Dino Zoff, che l’aveva mandato in missione ad osservare i successivi avversari in Coppa Uefa dei bianconeri, appunto i polacchi del Górnik Zabrze. E così a soli 36 anni il grande Gai se ne andava. E con lui l’unico modo giusto di concepire il calcio, che secondo alcuni sarebbe addirittura morto quel giorno insieme a Scirea. Da allora infatti è stato sempre meno sport e sempre più business, sempre meno passione e sempre più interessi…era il calcio che mi aveva irresistibilmente attratto e appassionato, che mi faceva sognare ed emozionare: quello delle formazioni imparate a memoria a settembre, che non cambiavano fino a fine anno e con non più di tre stranieri; delle maglie sempre uguali con i numeri dall’1 all’11; delle partite tutte insieme alla domenica con le immagini a “90° Minuto” e poi la sera i servizi alla “Domenica Sportiva”; e poi gli attesissimi mercoledì di coppa e la nazionale che non era un peso ma la massima ambizione di ogni calciatore. Il calcio di Gaetano Scirea, uomo eccezionale e grande difensore, che in 700 partitedisputate in carriera non era mai stato espulso. La lealtà nello sport per lui era una regola di vita.
Ed è a questo valore che da sempre si sono ispirati gli organizzatori del torneo internazionale under 16 di Matera a lui intitolato: il Trofeo Gaetano Scirea ha infatti come motto “La lealtà nello sport”, appunto. L’idea era nata nel 1990, l’anno dopo il tragico incidente, da un gruppo di appassionati di calcio materani e tifosi juventini: tra loro Mimmo Bellacicco e Vincenzo Selvaggi, rispettivamente cognato e fratello di Franco, che con Scirea aveva condiviso la trionfale avventura dei Mondiali in Spagna nell’ ’82 e che glielo aveva fatto conoscere di persona. Negli anni poi il torneo è cresciuto ed è ora giunto alla 17° edizione, cui partecipano 12 squadre italiane e straniere:la Juventus(presente ogni anno per onorare la memoria del suo compianto capitano), il Partizan Belgrado campione in carica, l’Inter, l’Udinese, gli australiani del F.C. Phoenix Melbourne, i cechi del Sigma Olomuc, i croati del N.K. Osijek, gli svizzeri del S.C. Kriens e poi otto squadre appulo-lucane, Gioventù Castellaneta 94, Virtus Laterza, Ginosa, Bisceglie, Toritto, New Football Academy Bari, Invicta Matera e Rappresentativa Figc Basilicata. Per tutti, non solo giornate di sport ma anche occasione per visitare Matera e il suo territorio unico.
Il torneo inizia sabato 8 giugno con la gara inaugurale al XXI Settembre-Franco Salerno di Matera per concludersi venerdì 14, con partite anche a Toritto, Castellaneta, Laterza, Ginosa e Altamura. Il torneo lancerà anche quest’anno qualche giovane campione? In passato infatti si sono visti su questi campi gli spagnoli Raul e Guti, Shevchenko, Tacchinardi, Morfeo, Marchisio, Giovinco e Jovetic. E da ultimo Simone Zaza, giovane attaccante di Metaponto, che ha appena concluso un’ottima stagione ad Ascoli in serie B con 18 reti segnate e ora è conteso dalle più importanti società italiane: sarà lui a dare il via ufficiale al torneo col saluto al pubblico e alle squadre partecipanti.
E così per una settimana il mondo va nel pallone. A Matera.