Vincenzo Luisi aveva appena 16 anni. Era un ragazzo vivace e intraprendente. Forse “troppo” per la sua giovane età. Era impiegato presso la prefettura come portaordini e nel pomeriggio del 21 settembre 1943 era al suo posto di lavoro quando udì ripetuti spari provenire da fuori, si precipitò in strada e credette di vedere gli Alleati arrivare in città per liberarla dai nazisti: “Arrivano gli americani!”, comincio ad urlare correndo forsennatamente per le vie del centro città. Purtroppo però “incontrò” i tedeschi, che lo catturarono per poi imprigionarlo: qualche ora dopo la sua giovane vita si sarebbe tragicamente spenta insieme a quella di altri 11 materani morti tra le macerie del palazzo della Milizia, che fu fatto saltare in aria dai nazisti prima di abbandonare procipitosamente la città.

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L’immagine di copertina di “Voglia di riscatto” di Vito Sebastiani

A distanza di 73 anni è ormai chiaro quel che successe a Matera quel giorno e perché. Quella non fu una vicenda “politica”, non c’entra nulla infatti con la Resistenza, semplicemente perché il 21 Settembre l’ha preceduta di quasi due anni. Ma forse ne è stato il preludio: Matera fu infatti la prima città d’Italia a sollevarsi contro i nazisti, una settimana prima delle ben più note “quattro giornate di Napoli”. Ma quella materana fu una rivola squisitamente popolare. Del resto di episodi analoghi è ricca la storia della città: l’eroica resistenza all’assedio dei saraceni intorno all’anno Mille, nel 1514 l’uccisione del Conte Tramontano, tiranno della città per circa 20 anni, e poi l’eccidio del Conte Gattini nel 1860. Espressioni della grande dignità di un popolo mite e paziente come il Bue che lo rappresenta e che quando “è stanco affonda la zampa ancora più forte”, come recita il motto iscritto in latino nello stemma della città.

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Lo stemma della città di Matera

Per questo la Medaglia d’Argento al valor militare attribuita alla città nel 1966 era sembrata riduttiva. Ma dopo esattamente 50 anni il vuoto è stato colmato. Qualche giorno fa l’annuncio: il presidente della Repubblica Mattarella ha conferito alla città di Matera la Medaglia d’Oro al valor civile. Il debito con la storia è stato saldato e il sacrificio dei 22 materani caduti ha il suo degno riconoscimento: oltre ai 12 saltati in aria alla Milizia, i tre uccisi nelle campagne della città, i 4 trucidati in Via Lucana presso la sede della Società Elettrica e i 3 morti nella guerriglia di Via Cappelluti. “Il 21 settembre 1943 rappresentò qualcosa di nuovo e di inimmaginabile per la realtà materana di allora – dice Vito Sebastiani nell’introduzione del libro Voglia di riscatto, in cui racconta splendidamente le vicende di quel giorno, che lui visse in prima persona, allora appena undicenne – il risveglio di menti assopite, la voglia di riscatto di una popolazione da secoli abbandonata e mortificata, che non sapeva alzare una voce di presenza o di protesta”.